Non è stata una sfida da poco aggiornare la First 30, che dal 1977 ha venduto più di 1.000 esemplari. La First 30 JK, classe 2010, nasce dall’esperienza di Michel Desjoyeaux e dal tavolo da disegno di Juan Kouyoumdjian, uno dei più importanti designer del circuito Volvo 70.
La First 30 JK possiede una forma dello scafo e un piano velico molto contemporanei e dispone inoltre di una poppa allargata tipica della sua generazione. I due timoni alle estremità del larghissimo specchio di poppa, lo spigolo pronunciato appena sopra la linea di galleggiamento, i colori sgargianti: non c’è ombra di dubbio, non stiamo parlando di un semplice restyling ma di una versione completamente nuova…
1. La First 30 JK: un’imbarcazione adattata ai racers
Per quanto riguarda l’attrezzatura e il sartiame troviamo una randa aurica, un robusto paterazzo e una boma lunga che possiedono un’ampia copertura, una delfiniera e un albero in carbonio (optional), che insieme garantiscono buone prestazioni. 63 m² di superficie velica a bolina stretta per un peso di 3.750 Kg senza carico: davvero sportiva!
Sotto, invisibile dal porto, troviamo una chiglia sottile con una posizione piuttosto avanzata, in acciaio fuso e piombo, con un bulbo di prua “siluro” anch’esso in posizione molto avanzata, che garantisce un centro di gravità altrettanto spostato in avanti.
Il metodo di costruzione di Beneteau è quello classico: balsa sandwich di poliestere in fibra di vetro per i ponti, fibra di vetro e poliestere per lo scafo.
2. Il pozzetto della First 30 JK è spazioso e accogliente
Una volta in coperta, sul ponte, noto che al timone (a barra) di questa barca si sta comodi, sia in piedi che seduti sulle panche oppure sugli schienali. La prolunga del timone permette di stare in qualsiasi posizione.
I comandi sono a portata di mano, ed una menzione speciale merita il carrello con fermo che corre dietro al nocchiere.
La sezione manovre è molto raffinata, in stile regata, e gli accessori di coperta per la nautica hanno decisamente le dimensioni adatte.
Il pozzetto della First 30 JK è molto aperto ed è perfetto per navigare, lasciando le panche destinate all’ozio e la parte posteriore del pozzetto destinata alle manovre.
La scialuppa di salvataggio è collocata in un apposito armadietto all’interno del pozzetto. Vorrei dedicare due parole all’enorme gavone di dritta che è in grado di contenere senza problemi un tender smontato con il proprio motore. È infatti fuori luogo trainare un tender con una First!
I passavanti consentono di accedere facilmente alla parte anteriore dell’imbarcazione, dov’è possibile trovare un bel passacatena con un verricello elettrico e la delfiniera.
3. La First 30 JK possiede interni di lusso
Gli interni sono interamente in tonalità chiare (finiture Alpi Teak Clear) e sembra più un family cruiser che un’Imoca… L’angolo cottura a babordo è minimalista con i suoi due fuochi senza forno, ed è abbastanza robusto sotto il peso dei ripiani, così come il tavolino da carteggio a dritta e il sedile piuttosto ridicolo… Il bagnetto dispone di maniglie per tenersi e di un gabinetto rivolto verso fuori, ottima cosa se l’imbarcazione va veloce.
Solo l’altezza in cabina rimane leggermente inferiore a quella dei cruiser costieri del marchio ed è perfettamente comprensibile. Vorrei dedicare due parole al tavolo del saloncino (quadrato) che, anche se è stato realizzato con dovizia, può essere lasciato a terra quando si regata. Ottimo elemento visto che ci vuole spazio per portarsi dietro fiocchi, genoa, jib Top, tormentine, spinnaker, ecc.
L’impressione generale che trasmette l’imbarcazione è quella di essere più “cruiser” rispetto a barche a vela più tipiche come le Djangos pu RM’s.
4. Le cuccette sembrano belle ma lo sono davvero?
A prima vista le cuccette sembrano spaziose ma quando cerco d’infilarmici dentro con la mia statura (un metro e ottanta) non riesco a muovermi. Non riesco a dormire nel saloncino (quadrato) o comodamente davanti. Peggio ancora in 2.
La cuccetta matrimoniale di poppa sembra essere abbastanza spaziosa ma c’è un’ampia risiega che ne riduce notevolmente l’abitabilità a dritta a livello delle spalle. Anche in questo caso è difficile immaginare che una coppia di persone alte di statura possa stare comoda.
Si può accedere al motore (da 20 HP) da qualsiasi lato ma non posso certo dire che ci sia molto spazio!
Ottima qualità: la succhieruola del tubo d’aspirazione della pompa di sentina può essere spostata lungo il bordo dell’imbarcazione.
5. Che sensazioni tramette questa First 30 JK?
La giornata di collaudo del modello First 30, classe 2013, ha come punto di partenza la località di Cavalaire, e siamo in due incaricati di collaudare l’imbarcazione. Sarebbe stato meglio se ci fossero stati più di 15 nodi ma non facciamo gli schizzinosi: il tempo è stupendo e la temperatura è perfetta (24°) per un fine settimana di aprile!
Uscendo posteriormente mi rendo conto che la posizione molto arretrata delle pale dei timoni limita decisamente l’effetto coppia che sarebbe stato utile per uscire!
Il motore consente di raggiungere i 7 nodi a 3.000 RPM e la potenza sembra essere adattata al peso di questo modello Beneteau First 30. Anche se stiamo parlando di un cruiser sportivo a volte può essere utile tornare al porto velocemente! Non abbiamo problemi a far uscire questa bimba dal porto, o a dispiegare tutte le vele al massimo poco dopo.
Che piacere guidare questo giocattolino da 4 tonnellate con la punta delle dita. Con 15 nodi (e raffiche fino a 20) i limiti della First 30 JK sembrano lontani e l’imbarcazione corre veloce. Si raggiungono facilmente i 9 nodi con 15 nodi di vento a più o meno 90° rispetto al vento ed è anche possibile perfino superarli. Agiamo sul paterazzo e sul carrello con fermo per ottenere tutta la potenza. Sbanda un po’ ma basta agire seccamente sul timone per far tornare tutto nella normalità.
Si comporta anche molto bene di bolina, o comunque molto meglio di una vecchia 45F5 che superiamo a gran velocità, e che in poco tempo rimane solo un’ombra lontana. A 15 nodi, con bolina stretta, superiamo i 6 nodi.
Il timone è molto equilibrato, a volte riesco a lasciarlo andare e rimane delicata e precisa, una delizia.
Dopo aver sbrigliato otteniamo 11 nodi costanti, e 12-13 con le onde, davvero incredibile.
6. Per concludere :
La First 30 JK è molto a suo agio nelle regate IRC ed è anche abbastanza versatile per poter essere utilizzata nelle crociere costiere. Unisce perfettamente questi due mondi così diversi tra loro.
Certo è vero che le cuccette sono un po’ strette però sfreccia davvero forte!
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Il testo è stato redatto da François Meyer.