Se c’è un argomento di dibattito che impazza sui forum specializzati, è quello che riguarda il tessuto con cui vengono realizzati i gommoni! Non ci riferiamo soltanto alla tipologia di materiale ma anche allo specifico metodo con cui questi vengono fabbricati. Bisogna mettere a confronto vari elementi!
Quando sceglie un gommone usato, il futuro proprietario deve assolutamente scegliere in quale materiale verranno tagliati i tubolari! PVC? Hypalon? Sono due materiali diversi per i quali riceverà consigli e argomentazioni decise, articolate ed imparziali, al pari della diatriba tra: pasta o pizza? chiglia o deriva? Mac o PC? Come per le domande appena esposte, la questione è cercare di ottenere lo stesso risultato tramite modalità e mezzi diversi.
Questi 2 tessuti possiedono specifiche qualità proprie e la scelta dipende dalla finalità dell’imbarcazione e dal modo con cui viene governata.
Sommario
1 – Gomma sintetica
2 – Piccola o grande produzione in serie
3 – Manutenzione senza troppa pressione
4 – Rattoppi e toppe adesive
1. Gomma sintetica
L’Hypalon (un marchio commerciale del costruttore DuPont) è un elastomero sintetico con qualità nettamente superiori a quelle della gomma naturale. Le caratteristiche principali di questo materiale sono: eccezionale resistenza allo stress termico, ridotta sensibilità ai raggi UV e agli idrocarburi. Inoltre, le qualità meccaniche gli conferiscono grande robustezza e flessibilità grazie alla gomma.
Questo materiale viene incollato a freddo. È un processo di fabbricazione difficile da industrializzare poiché richiede una mano d’opera qualificata e assemblare il tutto è impegnativo. È quindi un materiale che è rivolto piuttosto a linee di produzione ridotte. È un tessuto pesante e robusto, adatto ad imbarcazioni di servizio che rimarranno a galla tutto l’anno, in grado di resistere a lungo alle intemperie e al passare del tempo. Il prezzo della materia prima sommato al tempo di mano d’opera necessaria fa sì che le barche fabbricate in Hypalon siano nettamente più costose di quelle in PVC.
2. Piccola o grande produzione in serie
Il PVC, o polivinilcloruro, è un materiale termoplastico vantaggioso poiché permette di costruire imbarcazioni a livello industriale. Il processo di taglio dei vari pezzi durante il montaggio viene eseguito infatti mediante incollaggio ad alta frequenza. Pertanto, produrre in serie un elevato numero d’imbarcazioni è più semplice e consente di offrire barche a prezzi molto più convenienti rispetto a quelle prodotte in Hypalon.
Grazie al PVC si ottengono imbarcazioni leggere ma relativamente sensibili al sovra-gonfiaggio in caso di esposizione ad alte temperature. Vengono realizzate eccezionali imbarcazioni in PVC ma è meglio prediligere questo tipo di materiale per imbarcazioni da diporto usate con un minimo di riguardo. È un materiale perfetto per una barca che durante lo svernamento resta al chiuso. È ideale anche per un battellino di servizio al riparo in un apposito scomparto. Con un minimo di attenzione e manutenzione, un’imbarcazione in PVC durerà tanto quanto una barca in Hypalon.
3. Manutenzione senza troppa pressione
A prescindere dal materiale di fabbricazione, la pressione del gommone è fondamentale. Si tratta infatti di un valore medio che varia in base alla temperatura esterna. Abbiamo notato che il PVC è più sensibile al sovra-gonfiaggio, motivo in più per utilizzare un manometro ben calibrato per controllare la pressione. Se non si è in possesso di questo strumento (e grazie ad una buona esperienza), è possibile imparare a valutare la pressione appoggiando i pugni sulla parte posteriore del tubolare. Il pugno in questione deve poter rientrare delicatamente nel materiale e curvarlo a malapena; se così non fosse bisogna regolare nuovamente la pressione.
Se l’imbarcazione viene gonfiata troppo poco perderà manovrabilità e consumerà di più. Se l’imbarcazione viene gonfiata troppo, tale fattore peserà sull’intera struttura. Non bisogna dimenticarsi di sciacquare regolarmente l’imbarcazione per sbarazzarsi del sale. Il meglio è effettuare preferibilmente lo svernamento in assenza di luce ed intemperie. Se si desidera mantenere la barca nel migliore dei modi, bisogna conservarla gonfiata poco, quanto basta affinché mantenga la propria forma.
4. Rattoppi e toppe adesive
I gommoni sono relativamente facili da riparare e un diportista scrupoloso può lanciarsi in quest’avventura con le dovute cautele. Tuttavia, ciascun materiale richiede un apposito kit di riparazione e soprattutto una specifica colla. Se si desidera un risultato discreto, è meglio non fare troppo affidamento sul kit di riparazione fornito insieme all’imbarcazione: è probabile che i prodotti in esso contenuti siano scaduti!
È meglio scegliere una bella giornata e lavorare in piano, al riparo da sole e vento. Dopo aver tagliato una parte grande almeno 10 volte il segmento da riparare, bisogna sgrassare con molta attenzione le superfici da assemblare prima di applicare un sottile strato di colla sulla barca e sulla parte in questione. Non appena la colla non aderisce più al proprio dito, bisogna applicarne un altro strato. La parte più importante risiede nel premere saldamente le due superfici l’una contro l’altra subito dopo il montaggio. In assenza di un rullo appositamente indicato per la riparazione della pavimentazione, è possibile martellare utilizzando un martelletto di gomma.
Riassumendo, le barche costruite in Hypalon pesano di più, costano di più ma resistono anche di più ai raggi UV, agli idrocarburi e alle temperature elevate. Sono più robuste e richiedono meno cure per poter durare a lungo nel tempo. Questo materiale è da prediligere per una barca che rimane a galla o che è esposta costantemente al sole e alle intemperie. Il PVC è invece perfetto, e molto meno costoso, per un utilizzo meno esigente o più occasionale, come un battellino di servizio o una barca posta al riparo durante le brutte stagioni.
L’articolo è stato redatto da Olivier Chauvin.