Dalla barra alla pala, come si controlla lo stato di un timone ?

30 Ottobre 2019

Controllare lo stato di tutto il gruppo timone, dalla barra alla palla, è senza dubbio l’elemento N. 1 in fatto di sicurezza, ancora prima dell’attrezzatura marittima o della meccanica! Band of boats ti spiega come prendertene cura!

Se si dovesse verificare un’avaria alla barra puoi stare certo che raggiungerai la costa in modo sicuro, anche se non nel modo in cui avresti immaginato! Ad ogni modo, un guasto di questo tipo rende qualsiasi marinaio completamente impotente. Ottima ragione per stare attenti all’usura e ai minimi segni di debolezza del timone prima che sia troppo tardi.

1. Controllare lo stato di un timone partendo dalle pale

Anche se la pala esterna è più accessibile rispetto ad altri elementi, non per questo è meno fragile. Non bisogna quindi mai dimenticare di controllare che gli agugliotti e le femminelle della stessa (e soprattutto le loro viti di fissaggio) siano esenti da usura e da gioco. Se la pala è sospesa è più difficile da raggiungere, quindi è fondamentale assicurarsi che sia sempre tutto a posto.

I momenti in cui l’imbarcazione è incagliata o fuori dall’acqua sono ottimi per verificare che non vi sia gioco tra la barra e la pala del timone. Se si dovessero sentire questi elementi sbattere anche minimamente, bisogna fare attenzione poiché ciò può incidere severamente sulle sensazioni e il piacere provati al timone dell’imbarcazione. Inoltre, potrebbe anche essere foriero di danni più gravi. Orientando la lama da una parte o dall’altra, è possibile verificare che non ci siano punti duri, che indicano probabilmente un’asse difettosa. È possibile assicurarsi che la pala sia allineata con il resto della barca indietreggiando lievemente e puntando con la chiglia. È anche bene approfittare di questo momento per verificare che non ci siano crepe, fenditure e incrinature, soprattutto intorno al collegamento con l’asse. Se così fosse, c’è il rischio di infiltrazioni d’acqua che possono andare a riempire la pala facendola marcire dall’interno.

safran d'un bateau en bois

2. Manutenzione del timone quando l’imbarcazione è a secco

È bene sfruttare il fatto che l’imbarcazione sia a secco per riparare ogni minimo urto con uno stucco epossidico di qualità. Naturalmente bisogna fare attenzione alla finitura della superficie, al profilo, e anche e soprattutto al bordo d’uscita, che deve formare un piano appuntito (e non arrotondato) per evitare di generare una resistenza aerodinamica dannosa per le prestazioni. Quando si applica la vernice subacquea bisogna fare attenzione ad applicarne abbondantemente sulle appendici e quindi sulla pala. Non bisogna inoltre dimenticare la parte superiore della pala… Quello spazio stretto e poco accessibile che si trova tra scafo e pala, quasi invisibile, e che molti trascurano…

Se viene trovata una perdita nel tubo della timoniera o nel premistoppa, bisogna assolutamente porvi rimedio. È anche consigliabile controllare l’usura di ghiere, anelli, boccole (o canestrelli) agitando la pala del timone da destra a sinistra e da prua a poppa. In caso di dubbi ti consiglio di rivolgerti a un professionista.

3. Bisogna controllare il timone non dimenticandosi di verificare la barra!

La barra a mano può essere soggetta a sollecitazioni importanti. Quando vi troverete nel momento in cui orzate, sarà un po’ tardi per rimpiangere di aver trascurato un legno che si è spaccato o tagliato, oppure di non aver stretto bene la vite… Anche il controllo della barra deve essere verificato, soprattutto perché è nascosto e quindi sfugge facilmente alla manutenzione. Le imbarcazioni a motore possono essere dotate di timoneria idraulica (che richiede poca manutenzione eccetto stringere i raccordi e controllare il livello dell’olio) o con cavo (il cui meccanismo può essere controllato e lubrificato).

Nella maggior parte delle barche a vela il timone viene azionato da frenelli che passano attraverso bozzelli. Lo stato dei cavi non dev’essere trascurato, così come i terminali, la lubrificazione di bozzelli e pulegge, e nemmeno le possibili tracce di elettrolisi tra il settore e l’asse (uno è generalmente in alluminio e l’altro in acciaio inossidabile, la corrosione che può formarsi tra i due elementi può essere devastante). Tutte queste precauzioni renderanno la barra più delicata e piacevole limitando il rischio di rotture improvvise.

Tuttavia, avarie alla barra possono sempre essere dietro l’angolo: più sarai preparato e pronto, meglio riuscirai ad affrontarle e risolverle. Le imbarcazioni munite di timone a ruota devono essere obbligatoriamente dotate di una barra di riserva. È meglio che tale barra non sia dispersa nei meandri della barca, bensì realmente utilizzabile. Il meglio sarebbe poterla provare prima che ci sia bisogna di usarla davvero! Non mi stancherò mai di consigliare ai proprietari di barche con timone a barra di munirsi a bordo di un remo abbastanza grande e di uno scalmo. Questi due elementi sono in grado di rimediare a una serie di situazioni critiche; parlo ovviamente di problemi al timone ma non solo: anche danni al motore, a patto di aver avuto cura d’imparare la nobile e indispensabile arte del bratto.

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L’articolo è stato scritto da Olivier Chauvin.